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CICLOPEDALATA
BUSSETO - BONN: OMAGGIO A LUDWIG
PROLOGO
09
luglio 2020 Cremona
- Busseto - Cremona: 77 km L'organizzazione dell'undicesima ciclopedalata storico rievocativa di Pedalando nella Storia, la "Ciclopedalata Busseto - Bonn: omaggio a Ludwig" è stata fortemente condizionata dall'emergenza sanitaria internazionale che dal mese di gennaio 2020 ha interessato progressivamente tutti e cinque i continenti. Il programma iniziale ha, quindi, subito un rimaneggiamento per quel che riguarda le prime tre tappe. La sede di partenza, inizialmente fissata a Cremona (città fortemente colpita dall'infezione da COVIS 19) è stata spostata a Trento, già sede di partenza della "Ciclopedalata sulle strade della Grande Guerra - 2015". Nonostante lo spostamento della partenza nel capoluogo trentino si è deciso di mantenere invariata la denominazione della Ciclopedalata ed il numero delle tappe, nove, ciascuna dedicata ad una delle sinfonie del compositore tedesco Ludwig van Beethoven di cui quest'anno ricorre il duecentocinquantesimo anniversario della nascita. Il giorno precedente il via ufficiale sei dei partecipanti (gli organizzatori Maria Carla e Andrea, i piemontesi Vilmer e Roberto ed il tandem di Bruno e Lorenzo) si sono ritrovati a Cremona assieme agli amici cremonesi Enrico (che parteciperà alle prime tre tappe della ciclopedalata) Aldo e Tomaso e a sei amici bresciani (tra cui "Bianco", Aldo e Francesco già presenti a numerose iniziative di PNS) per pedalare, comunque, sul percorso di quella che sarebbe dovuta essere la prima tappa della ciclopedalata: 77 km da Cremona a Busseto e ritorno lungo le ciclabili lombarde ed emiliane del Po. Partenza alle 11.00 in punto dalla bellissima piazza del Duomo di Cremona. L'aria è calda ma non afosa e i quindici ciclisti procedono spediti lungo le ciclabili costruite sugli argini del Po fino a Busseto. Qui ad attenderli c'è il vicesindaco Gianarturo Leoni che accoglie i ciclisti nel cortile interno della Rocca Pallavicino, sede del comune. Dopo i saluti di rito e la consegna al vicesindaco del diploma e della maglia ufficiale della ciclopedalata, i ciclisti, accompagnati dalla guida Valeria, visitano il Teatro Verdi che occupa un'ala della Rocca. Al termine dell'interessantissima visita i ciclisti raggiungono la vicina frazione di Roncole Verdi dove si trova la casa natale del celebre compositore per una breve sosta ed uno spuntito organizzato dall'efficentissima Maria Carla. Si riprende, quindi, la via del ritorno lungo gli argini del Po con un'ulteriore breve pausa caffé presso l'Hosteria del Maiale a Polesine Parmense. All'arrivo a Cremona il computerino segna 77 km mentre l'altimetro praticamente non si è mosso. Domani trasferimento a Trento dove alle 15.00 ci sarà il via ufficiale della Ciclopedalata
1a
tappa 10
luglio 2020 Trento
- Merano: 88 km Il campo base, come già nel 2015 in occasione della "Ciclopedalata sulle strade della Grande Guerra 2015", viene posto presso il Circolo Tennis Trento nella centralissima piazza Venezia. Poco prima delle 15.00 i 19 ciclisti muovono alla volta del Duomo dove ad attenderli c'è don Franco (un passato da grande runner), l'assessore Chiara Maule e diversi giornalisti di emittenti televisive e di quotidiani locali. Dopo la presentazione dell'iniziativa, le interviste, le fotro, gli auguri dell'assessore e la benedizione di don Franco, alle 15.30 la "Ciclopedalata Busseto - Bonn: omaggio a Ludwig" ha ufficialmente inizio. Il caso vuole che le primissime pedalate vengano date nella strada di fronte all'ingresso principale del Duomo, intitolata a Giuseppe Verdi. Non siamo partiti da Busseto ma un pensiero al grande compositore italiano è inevitabile. L'intero percorso si sviluppa lungo la bellissima ciclabile che corre sulle rive dell'Adige. L'unica sosta per un rapido ristoro viene effettuata a Bronzolo dopo circa 60 km. I ciclisti arrivano tutti assieme all'hotel di Merano, dopo 88 km di piattume assoluto, poco prima che si scateni un acquazzone di rara potenza. Cena in hotel, briefing in cui si discute a lungo sulle pessime previsioni del tempo per la giornata di domani e tutti a letto che domani il dislivello sarà sicuramente molto più impegnativo.
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luglio 2020 Merano
- Susch: 117,5 km Il meteorologo del gruppo Christoph (che effettivamente svolge questa attività presso la provincia di Bolzano), dopo aver consultato i principali siti di meteorologia tedeschi e svizzeri, suggerisce di anticipare la partenza alle 8.30 e di prevedere una sosta in tarda mattinata per lasciar passare una perturbazione. Si inizia la tappa così come la si era conclusa ieri, pedalando sulle bellissime ciclabili lungo l'Adige. Pochi km dopo la partenza inizia la prima asperità della giornata, una breve ma tripida salita che porta a Lagundo. Il cielo è coperto e ben presto inizia a pioviccicare. A Laces, dopo una trentina di km, la pioggia diventa intensa e si decide di rifugiarsi in un bar ad aspettare una schiarita. Solo Nico e Rolando, autentici randonneurs, proseguono sotto la pioggia. Il resto del gruppo occupa i tavolini del bar e tra uno strudel e un caffè inganna il tempo per circa un'ora e mezza fino a che la pioggia si riduce di intensità. Alle 11.15 si riparte alla volta del ristoro ufficiale programmato nella bella cittadina medioevale di Glorenza. Qui Maria Carla, Claudio e Natalino hanno allestito nel rimorchio portabici di quest'ultimo un ottimo ristoro a base di farro e affettati vari. Si riprende a pedalare in salita e dopo una decina di km, proprio mentre ricomincia a piovere, i ciclisti in ordine sparso attraversano il confine tra Italia e Svizzera. A Santa Maria Val Mustair inizia l'impegnativa salita di 13,5 km verso il Fuornpass, quota 2.149 metri sul livello del mare. Ad attendere i ciclisti al valico c'è Natalino con viveri di conforto e acqua. La successiva discesa, finalmente con un pallido sole, dura relativamente poco visto che dopo pochi km la strada ricomincia a salire, grazie al cielo con pendenze decisamente meno impegnative del Fuornpass, per altri sei km. Poco prima dell'arrivo a Susch, quota 1,400 metri circa, riprende a piovere leggermente ma oramai la giornata è andata e, date le previsioni iniziali, non ci si può certo lamentare per qualche spruzzata d'acqua mai veramente fastidiosa. Bilancio finale: 117,5 km con poco meno di 2.100 metri di dislivello. Il Garni in cui alloggiamo è un po' spartano ma confortevole e la cena assai abbondante. Per la giornata di domani ci attende un'altra impegnativa salita: il Fluelapass
12
luglio 2020 Susch
- Ruggel: 109 km La tappa in programma oggi è relativamente breve con una sola salita impegnativa all'inizio. Si decide, quindi, di partire con relativa calma alle 09.20 quando l'aria si è fatta un po' più tiepida (siamo quasi a 1.500 metri sul livello del mare). Durante la colazione vengono diffuse le note dell'Eroica (III Sinfonia) di Beethoven per entrare nel clima di questa terza tappa. Enrico ed il tandem di Roberto e Graziano salutano il resto della compagnia e tornano in bici in Italia. Gli altri affrontano subito di fronte all'hotel le micidiali rampe del Fluelapass. Lo scenario è incantevole, il manto stradale perfetto ed il traffico automobilistico e motociclistico relativamente scarso e, soprattrutto, estremamente rispettoso dei ciclisti. Il valico si trova dopo 12,8 km dalla partenza e 920 metri di dislivello. Con i suoi 2.383 metrri sul livello del mare, il Fluelapass rappresenta non solo la "Cima Coppi" di questa ciclopedalata ma anche la quota più elevata di tutte le Ciclopedalate organizzate da Pedalando nella Storia dal 2010 ad oggi. Dopo le foto di rito sotto il cartello del passo e dopo aver ammirato le evoluzioni di due sciatori che si cimentano in un'ardita discesa su una lingua di neve che arriva direttamente nel lago posto all'altezza del valico, i ciclisti affrontano, ben coperti visti i 6°C sul Fluelapass, la piacevole discesa fino a Davos. Qui inizia la ciclabile che corre parallela alla statale e dopo 61 km dalla partenza ci si ferma poco prima di Grusch per il pranzo allestito in un parcheggio sotto gli alberi. Ancora pochi km e si giunge a Maienfeld (il paese di "Heidi") dove si attraversa il Reno. I sedici km successivi sulla ciclabile (in parte sterrata) che corre sulla riva sinistra del grande fiume sono ostacolati da un forte vento contrario. Per fortuna Alessio si incarica di fare l'andatura in testa al gruppo e si giunge così poco dopo le 15.00 al ponte coperto di legno sul Reno che collega la sponda svizzera del fiume a quella del Liechtenstein. La capitale, Vaduz, non offre particolari attrattive se non delle comodissime panchine all'ombra nell'area pedonale del centro dove i ciclisti, tra una birra e un gelato, sostano per quasi un'ora. Gli ultimi 14 km fino all'hotel di Ruggel (la cittadina più settentrionale del piccolo principato) scorrono via veloci e alle 17.00 la tappa ha termine: 109 km e poco meno di 1.300 metri di dislivello. Alle 17.30 arriva anche Mauro, partito ieri in autonomia dalla propria abitazione vicino Milano, che ha pedalato sul percorso originario che prevedeva il Passo dello Spluga. Cena a buffet gustosa e abbondante e domani si arriverà in Germania.
4a tappa 13 luglio 2020 Ruggel
- Stuehlingen: 146 km Si parte alle 8.30 e dopo poche centinaia di metri dall'hotel si attraversa il Reno e si rientra in Svizzera. I primi km si sviluppano sulla ciclabile (a tratti sterrata) che corre sulla riva sinistra del grande fiume. La giornata è bella e la temperatura ottimale. All'altezza dell'aeroporto di San Gallo, il Reno si getta nel lago di Costanza (Bodensee) e i ciclisti continuano a pedalare sulle ciclabili (un po' trafficate) che corrono parallele al lungolago. Dopo 50 km si effettua la prima sosta per un rapido ristoro ad Arbon in un giardino pubblico sulle rive del lago. Si riparte quindi tutti assieme e poco dopo, nell'attraversamento di Muensterlingen, Pasquale, nel rientrare dalla sede stradale sulla ciclabile, urta con la ruota anteriore il marciapiede cadendo rovinosamente a terra e battendo la spalla destra al suolo. Rapido consulto tra i tre medici del gruppo (uno dei quali è proprio il malcapitato Pasquale) e diagnosi presto fatta: frattura della clavicola destra. Sono le 12.30. Si decide rapidamente di chiamare un'ambulanza e trasferire Pasquale al vicino ospedale accompagnato dall'organizzatore Andrea (medico anche lui) e da Natalino (autista del secondo mezzo d'appoggio). Il resto del gruppo, guidato da Rolando, prosegue verso il successivo ristoro posto poco prima delle cascate del Reno a Sciaffusa. Alle 15.08 Pasquale viene dimesso dal Kantonsspital di Muesterlingen. Nelle due ore e trentotto minuti intercorse tra l'incidente e la dimissione, Pasquale è stato trasportato al Pronto Soccorso dall'ambulanza (prontamente accorsa con una pattuglia di vigili urbani per verificare eventuali responsabilità), sottoposto ad analisi del sangue, ecografia addominale (per escludere lesioni interne), radiografia del bacino e della spalla, TAC del cranio, consulenza di chirurgia ortopedica e gli è stato applicato un bendaggio alla spalla per allineare i monconi ossei. Il tutto gratuitamente. Nel frattempo gli altri ciclisti, dopo la sosta e la visita alle cascate di Sciaffusa, sono già sulla strada di Stuehlingen, prima cittadina tedesca subito dopo il confine tra Svizzera e Germania dove si concluderà la tappa odierna di 146 km. Cena alle 19.30 in un ristorante vicino l'hotel e poi tutti a letto che domani è in programma il "tappone".
5a tappa 14
luglio 2020 Stuehlingen
- Mummelsee: 146 km Partenza alle 8.20 dopo la colazione col sottofondo musicale della V Sinfonia di Beethoven. Si inizia a pedalare subito in salita in un paesaggio collinare con campi coltivati che lasciano progressivamente il posto, con il progredire dei km, a boschi di conifere. Siamo nella Schwarzwald, la Foresta Nera. Al cinquantesimo km si effettua la prima sosta. La giornata è assolata e la temperatura fresca. Dopo 70 km di "mangia e bevi" inizia la lunga discesa che porta a Oberwolfach dove è posta la sosta per il pranzo. Qualche piccolo inconveniente si verifica anche oggi (nulla a che vedere con l'incidente di ieri a Pasquale, per fortuna!). Il ginocchio (plurioperato) di Claudia si gonfia e inizia a dolerle costringendola a salire sul furgone e il filo del cambio della bici di Francesco si rompe costringendolo ad una sosta presso un meccanico ciclista che sostituisce prontamente il cavo Da qui mancano circa 45 km all'arrivo di Mummelsee. Si risale progressivamente in trenta km da quota 250 fin quasi a 1.100. Gli ultimi venti km sono di nuovo un susseguirsi di "mangia e bevi". Alla fine il ciclocomputer segnerà 154 km con 2.400 metri di dislivello. In serata, poco prima della cena, si aggrega alla compagnia Giacomo che resterà nel gruppo per un paio di tappe. L'hotel, molto bello e accogliente, si trova sulle rive di un laghetto in mezzo al bosco. Da domani fino a sabato, quando si arriverà a Bonn, il percorso prevede solo pianura e discese.
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luglio 2020 Mummelsee
- Heidelberg: 123 km Come previsto ci si sveglia sotto la pioggia battente per cui, su consiglio del metereologo Christoph, si decide di procrastinare l'orario di partenza alle 9.30. I primi venti km di discesa fino a Baden Baden vengono affrontati con le dovute cautele visto che continua a piovere (a tratti anche in maniera intensa), fa freddo e la visibilità non è delle migliori. Superata Baden Baden inizia l'attraversamento di una serie di paesini tra cui Malsch dove è posto il primo ristoro. Qui Christoph arriva senza il sellino che gli si è rotto pochi km prima. Vista l'impossibilità di ripararlo si decide di caricare bici e ciclista sull'auto di Natalino e di andare a cercare un meccanico ciclista per risolvere il problema. A metà mattinata la pioggia concede una breve pausa e i ciclisti arrivano "quasi" asciutti alla seconda sosta a Nussloch. Gli ultimi km si sviluppano sulle ciclabili che portano direttamente al centro di Heidelberg. Prima di andare in hotel i ciclisti effettuano un "giro turistico" sul lungofiume (Neckar) e nel centro storico della bella città universitaria dominata da un imponente castello. La cena si svolge in un locale caratteristico nei pressi del Karl-Theodor-Brucke, uno dei ponti più antichi della Germania. Purteroppo anche le previsioni del tempo per domani non promettono nulla di buono.
7a tappa 16
luglio 2020 Heidelberg
- Mainz: 103 km Pasquale, dopo una serie di consulti telefonici con ortopedici di Roma, decide di rientrare in Italia per farsi operare alla clavicola fratturata tre giorni fa. Salutati i compagni di avventura, viene accompagnato da Natalino alla stazione ferroviaria di Mannheim dove sale sul primo dei due treni che in serata lo riporteranno a Roma. Gli altri 16 iniziano a pedalare alle 9.20 sotto una fine pioggerellina che li accompagnerà, a fasi alterne, per buona parte della tappa. Anche oggi si attraversano numerosi paesi, tutti dotati di piste ciclabili che, se da un lato offrono una notevola sicurezza dall'altra rallentano notevolmente la velocità media del gruppo visti alcuni passaggi tortuosi soprattutto nei centri abitati e agli incroci. Il primo ristoro è posto a Worms subito dopo l'attraversamento del ponte fortificato sul fiume Reno. Dal momento che piove, Maria Carla e Claudio hanno allestito il ristoro proprio sotto i piloni del cavalcavia autostradale. Fa freddo e i ciclisti sono bagnati per cui la sosta si protrae solo per pochi minuti. Si riparte, quindi, peer una breve visita alla bella cattedrale di Worms prima di immettersi sulla pista ciclabile che corre sulla riva sinistra del Reno. In realtà il Reno lo si vede relativamente poco visto che la ciclabile corre spesso più all'interno. Sugli argini del fiume si vedono numerose cicogne che si lasciano addirittura avvicinare per essere fotografate. Poco dopo le 15.00 si arriva a Mainz e, in un giardino che si affaccia sul Reno, viene servito il pranzo. Giacomo, dopo aver pedalato per due giorni (prevalentemente sotto la pioggia ) saluta il gruppo e rientra in treno a Francoforte dove vive Durante il pomeriggio, tra una spruzzata di pioggia e l'altra, i ciclisti si disperdono per la bella città per ritrovarsi, alle 19.30, in una birreria per la cena. Manca oramai molto poco all'epilogo di questa ciclopedalata
8a tappa 17
luglio 2020 Mainz
- Koblenz: 102 km Finalmente una giornata con il sole e una temperatura fresca e gradevole. Si riparte così come si era arrivati ieri: con la ruota posteriore del tandem che fora dopo pochissimi km. Per fortuna il furgone di Natalino è nei pressi e in pochi minuti il problema è risolto. Attraversato un lunghissimo ponte sul Reno (il fiume è larghissimo all'altezza di Mainz) si inizia a pedalare sulla ciclabile che corre lungo la riva destra. Si attraversano numerosi paesini e la media generale ne risente ma, trattandosi di una vacanza in bici, va benissimo così. Le rive del Reno sono costellate da castelli e vigneti e la ciclabile è abbastanza trafficata. In un passaggio stretto all'interno di un paese rischiamo un frontale con un cicloturista tedesco che ha la peggio e cade rovinosamente a terra senza riportare, fortunatamente, alcun danno. L'unico ristoro della giornata è posto in corrispondenza della rupe del Loreley ispiratrice di miti e ballate. Alle 14.00, dopo poco più di 100 km, i cilisti arrivano nella bella città di Koblenz dove ad attenderli di fronte all'hotel ci sono Maria Carla, Claudio e Natalino che, come nelle competizioni dei professionisti, passano al volo gli zainetti con il pranzo al sacco. Il pranzo si svolge a mo' di pic-nic nei curatissimi prati del Deutsches Eck (angolo tedesco), il punto in cui le acque della Mosella si gettano nel Reno. Prima parte del pomeriggio libera, cena alle 17.30 come si usa nel nord Europa, seconda parte del pomeriggio libera per gustare gli angoli caratteristici (e degustare le birre) di questa deliziosa cittadina.
9a tappa 18
luglio 2020 Koblenz
- Bonn: 72 km Le note dell'Inno alla Gioia a tutto volume sul lungofiume di fronte all'hotel danno il via all'ultima tappa della "Ciclopedalata Busseto - Bonn: omaggio a Ludwig". Il percorso si sviluppa interamente sulla riva sinistra del Reno e i ciclisti procedono tutti in gruppo più o meno in fila indiana. Oggi è sabato e le ciclabili sono decisamente trafficate. Al 52° km, in località Oberwinter, ci si ferma per un ristoro e per ricompattarsi. Di lì si procede tutti assieme fino a Bonn dove la ciclopedalata ha ufficialmente termine di fronte alla casa natale di Ludwig van Beethoven. La strada in cui si trova la Beethovenhaus è stretta e solo pedonale per cui le 15 biciclette appoggiate sul muro dell'illustre dimora mentre tutti scattano le foto scatena la reazione della custode che invita i ciclisti a rimuovere le bici. A quel punto la signora viene di forza trascinata in mezzo al gruppo e immortalata nelle foto. Ciò basta ad ammorbidirla al punto da consentire ad Andrea di entrare nella casa-museo e firmare il registro degli ospiti per ricordare l'impresa appena conclusa di Pedalando nella Storia. Con le bici a mano ci si trasferisce alla vicina piazza del comune (Markt) dove, di fronte al municipio, i ciclisti trovano ad attenderli il borgomastro di Bonn a cui viene donata la maglietta ed il diploma dell'associazione. A questo punto è finita davvero. O per meglio dire, per alcuni è finita perchè domani faranno ritorno in Italia ma per dieci ciclisti accompagnati da Maria Carla e Claudio ci sarà l'appendice della "Cicloavventura delle due capitali: Bonn - Berlino" in quattro tappe per complessivi 620 km circa. La sera, dopo cena, consegna dei diplomi e presentazione della ciclopedalata storico rievocativa 2021 che tornerà nei paesi francofoni (a breve la presentazione ufficiale sul sito). Ulteriori informazioni sul sito www.pedalandonellastoria.net |