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CICLOPEDALATA ANZIO NORMANDIA

La decima ciclopedalata storico rievocativa organizzata dall’Associazione culturale “Pedalando nella Storia – Maurice Garin” di Roma, è stata la più lunga e impegnativa tra quelle fin qui proposte a partire dal 2010.

Ventidue ciclisti, scortati da due furgoni con quattro validissimi “supporters”, prendono il via il 12 giugno dal Museo dello Sbarco di Anzio dopo una breve cerimonia di partenza alla presenza del sindaco della cittadina laziale dove il 22 gennaio 1.944 avvenne lo sbarco delle truppe alleate sul suolo italiano.

Destinazione finale le spiagge dell’Atlantico in Normandia  teatro, il 6 giugno 1.944, del più imponente sbarco aeronavale della storia che segnò il destino della Seconda Guerra Mondiale.

Scortati dai vigili urbani di Anzio i ciclisti raggiungono il vicino Sicily-Rome American Cemetery di Nettuno dove, accolti dalla direttrice e dalle autorità locali, depongono una corona di fiori sul monumento ai caduti e ricevono la benedizione di don Massimo prima di affrontare i 1.944 km (distanza scelta ad hoc per ricordare l’anno dei due eventi) dell’impegnativo percorso.

Tra i partecipanti, come avviene oramai da anni, vi sono due atleti non vedenti sui tandem, Graziano e Lorenzo e l’ormai mitico “Capitano” Nunziato che la Seconda Guerra Mondiale la ricorda bene essendo nato nel 1.935 (84 anni compiuti).

 La prima tappa si conclude a Bracciano, sulle rive dell’omonimo lago, dopo una sosta a Palidoro per un breve omaggio al carabiniere Salvo D’Acquisto che qui immolò la sua vita per salvare alcuni innocenti dalla rappresaglia dei soldati tedeschi nel 1.944.

Nei giorni successivi si fa tappa a Grosseto e a Viareggio e, nel corso della quarta frazione, i ciclisti affrontano l’impervia salita che porta a Sant’Anna di Stazzema, in provincia di Lucca, dove nell’agosto 1.944 fu perpetrato un terribile eccidio di civili da parte delle truppe naziste in ritirata.

Qui, alla presenza del direttore del “Parco della Pace”, Michele Morabito, i due decani del gruppo, Nunziato e Domenico (153 anni in due), depongono una corona d’alloro sul monumento che ricorda le 550 vittime innocenti.

La tappa si conclude poi a Lavagna e il giorno dopo si fa rotta su Asti sostando a Novi Ligure presso il “Museo dei Campionissimi” dedicato a Costante Girardengo e a Fausto Coppi (di cui ricorre il centenario della nascita).

La sesta frazione porta i ciclisti in Francia attraverso il bellissimo passo del Moncenisio. Tappa lunga (206 chilometri) molto calda nel tratto italiano e flagellata da una breve ma violentissima grandinata pochi chilometri prima dell’arrivo a Saint Jean de Maurienne.

Il clima in Francia è decisamente meno caldo che nelle tappe italiane e non di rado bisogna indossare le mantelline antivento e i manicotti. Inoltre le condizioni del manto stradale e la quantità di tratti ciclabili rendono decisamente più agevole l’incedere dei ciclisti verso le coste atlantiche.

Dopo le tappe di Bourg en Bresse e Moulins, si arriva, al termine della lunghissima (225 km) nona frazione ad Amboise, bella cittadina sulle rive della Loira dove 500 anni fa esatti morì Leonardo da Vinci.

La mattina successiva è dedicata alla visita del castello dove Leonardo trascorse gli ultimi anni della sua vita. Nei vari saloni e nei giardini sono ricostruite numerose invenzioni del grande genio toscano.

Si giunge così, al termine della decima e penultima frazione, ad Alencon.

La tappa finale, il cui percorso e orario di partenza sono tenuti rigorosamente segreti dall’organizzazione, prende il via, dopo una sveglia a sorpresa alle 6.00 di mattina, poco dopo le 07.00.

I ciclisti pedalano, suddivisi in due gruppi, fino a Bayeux, cittadina pressoché rasa al suolo nei combattimenti che infuriarono subito lo sbarco. Di lì, riuniti in un unico gruppo, procedono compatti fino ad Arromanches, cittadina affacciata sull’Oceano Atlantico, di fronte alle cui spiagge affiorano ancora i relitti dei barchini utilizzati dagli alleati per trasportare le decine di migliaia di soldati impegnati nell’operazione “Overlord”.

L’emozione è grande e fa dimenticare la gran fatica accumulata negli undici giorni di viaggio.

Ma non è finita. Dopo le foto di rito i ciclisti riprendono a pedalare lungo la costa transitando presso i bunker in cemento armato utilizzati dai tedeschi per bombardare le navi in arrivo. È difficile immaginare che in un posto così suggestivo, tra le colline verdeggianti che degradano verso le ampie spiagge sabbiose, si sia consumata una delle più immani carneficine della storia.

Si arriva, infine, al “Normandy American Cemetery” di Colleville sur Mer dove i ciclisti sono attesi per la cerimonia finale della ciclopedalata. Anche qui, dopo l’ammaina bandiera e l’inno americano, viene deposta una corona di fiori sul monumento che ricorda le migliaia di vittime dello sbarco di settantacinque anni fa.

Bilancio finale: 1.944 km percorsi in undici giorni (media 176 km al giorno), dislivello totale di poco superiore ai 15.000 metri, Cima Coppi: Colle del Moncenisio 2.100 m. slm, partiti: 26, arrivati: 26, “Missing in action”: 0.

E l’anno prossimo si tornerà in Germania per rendere omaggio ad un gigante della cultura europea di cui ricorreranno i 250 anni dalla nascita: Ludwig van Beethoven.

Ulteriori informazioni sul sito www.pedalandonellastoria.net