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Primo giorno: Roma Fiumicino - Tenerife Sud

2 marzo 2015: La "Cicloavventura a Tenerife" prende il via con il raduno all'aeroporto di Fiumicino degli undici partecipanti.

Due le new entry, Cristina e Marco, accanto agli onnipresenti Andrea Senior, Maria Carla, Giuseppe e Rolando. Graditissima, come al solito, la presenza del piccolo Andrea Junior con papà Roberto e mamma Daniela. Completano il gruppo Svetlana e Sandro, assidui frequentatori delle iniziative di Pedalando nella Storia.

Volo regolare, arrivo in orario all'aeroporto di Tenerife Sud e trasferimento in pullman all'hotel Jacaranda di Costa Adeje. La cena a buffet fa chiaramente capire a tutti che difficilmente si tornerà a Roma senza qualche chilo di troppo nonostante l'impegno ciclistico che ci attende.


Secondo giorno: Costa Adeje - El Medano - El Rincon - Costa Adeje

(60 km, 1.225 metri di dislivello)

3 marzo 2015: clima ottimale in una bellissima giornata di sole con temperature da primavera inoltrata. Si indossa la divisa estiva e, dopo aver controllato le biciclette prese a nolo e già disponibili presso l'hotel, si parte con calma verso le 11.30 all'esplorazione del versante sud-orientale dell'isola.

In mezzo ad un traffico automobilistico intenso ma disciplinato si attraversano i centri balneari di Costa Adeje, Playa de la Americas e Los Cristianos prima di imboccare la strada costiera che porta a El Medano, importante stazione balneare patria degli appassionati di windsurf, dominata dalla scogliera Montana Roja.

Ci si rende subito conto che a Tenerife il termine pianura  è privo di un corrispettivo orografico e che il vento è parte integrante dell'ambiente. Il paesaggio è caratterizzato dalle millenarie colate laviche tra le quali a fatica si fa strada una scarsa vegetazione.

Abbandonata la costa si punta verso l'interno affrontando salite con pendenze, a tratti, quasi proibitive. Ogni tanto ci si ferma per ricompattarci e per fotografare il panorama che spazia da una parte verso l'oceano, dall'altra sulle alte montagne che circondano il Teide, attualmente nascosto dalla foschia.

Il ritorno in hotel avviene giusto in tempo per poter pranzare al fornitissimo buffet.

Pomeriggio libero dedicato allo shopping, alla pennichella in piscina o sulla spiaggia, alla passeggiata sul lungomare, all'allestimento del furgone per i prossimi giorni e poi tutti assieme a cena in hotel. I primi commenti sono positivi. Sarà una bella vacanza!


Terzo giorno: Costa Adeje - Santiago del Teide - Los Gigantes - Costa Adeje

(78 km, 1.960 metri di dislivello)

4 marzo 2015: si parte intorno alle 9.30 in direzione nord su una bella strada che sale progressivamente di quota mantenendosi parallela alla costa con panorami spettacolari che spaziano fino all'isola di La Gomera..

Superata Santiago del Teide  si arriva ad un piccolo valico da cui finalmente si può ammirare in tutta la sua maestosa imponenza il Teide, vulcano di quasi 3.800 metri, inattivo da un paio di secoli che con le sue eruzioni ha disegnato il contorno e l'orografia dell'isola. 

Nel frattempo è arrivato anche il furgone con le signore ed il piccolo Andrea junior.

Il programma prevederebbe, a questo punto, la discesa al villaggio di Masca e la successiva risalita al piccolo valico sopra Santiago prima di ritornare a Costa Adeje lungo la strada costiera. Tuttavia, dopo un rapido consulto, si decide di sostare per il pranzo al sacco poco al di sotto del valico in una piazzola da cui si ammira la tortuosissima e stretta stradina che porta a Masca.

La strada è assai trafficata con delle pendenze notevolissime e l'idea di percorrerla in bici in mezzo alle macchine e ai pullman viene presto accantonata.

In sole picchia intensamente ma la costante ventilazione rende il caldo sopportabile o, almeno, questo è ciò che pensiamo. Tra un paio di giorni qualcuno si dovrà ricredere.

Finito il pranzo (panini e frutta) si riparte alla volta della costa su una velocissima strada in discesa.

Giunti a Los Gigantes ci si ferma per qualche minuto ad ammirare le imponenti scogliere a picco sul mare prima di raggiungere una vicina spiaggia a La Arena per una piacevole e prolungata sosta in costume (.....e qualcuno azzarda pure un bagno nelle fredde acque dell'oceano).

Al momento di ripartire i ciclisti aumentano di un'unità per l'inserimento di Daniela che, affidato il piccolo Andrea alle altre signore, parte alla volta dell'hotel assieme agli altri sei. Pur essendo una neofita della bici da strada si comporta egregiamente pedalando con sicurezza anche nel traffico che via via aumenta all'approssimarsi di Costa Adeje.

Cena in hotel, passeggiata serale e poi tutti a letto.


Quarto giorno: Costa Adeje - Crociera - Costa Adeje

5 marzo 2015: oggi non si pedala. Mattina libera durante la quale ognuno si dedica a godersi la vacanza come meglio crede e poi, subito dopo pranzo, imbarco su un catamarano alla volta di Los Gigantes nel parco marino dove si spera di incontrare balene e delfini.

A bordo della barca viene offerto un secondo pranzo e in pochi rinunciano al bis.

Con sempre maggior frequenza si incontrano branchi di delfini che nuotano sfiorando la chiglia della barca e, ad un certo punto, fanno la loro comparsa anche piccoli balenotteri che non sembrano affatto intimoriti dalla presenza umana.

Dopo la sosta sotto le scogliere di Los Gigante, la crociera prosegue verso sud con ulteriori incontri ravvicinati con i delfini. Il fondo della barca è attrezzato con finestroni che permettono di ammirare il bellissimo mondo sottomarino delle Canarie.

Col calare del sole la temperatura inizia a calare ed il mare s'ingrossa creando non pochi problemi ai più deboli di stomaco. Si sbarca al tramonto e nessuno, dopo gli sballottolamenti sulle onde dell'ultima ora, se la sente di salire sul pullman che ci riporterà all'albergo. Si torna quindi con calma a piedi percorrendo il lungomare sul quale abbondano locali di ogni genere da semplici bar a lussuosi ristoranti.

All'arrivo in hotel il mal di mare è solo un lontano ricordo e tutti possono onorare al meglio il solito esagerato buffet. Tra l'altro domani avremo bisogno di tante, tante energie!


Quinto giorno: Costa Adeje - Arona - Teide - Chio - Costa Adeje

(115 km, 2.850 metri di dislivello)

6 marzo 2015: è la giornata del Teide. Partenza un po' prima del solito per affrontare una delle salite più lunghe del mondo: 2.400 metri di dislivello distribuiti su 52 km praticamente senza soluzione di continuità. Il furgone ci seguirà costantemente con soste strategiche per rifornirci di acqua e frutta.

Roberto è costretto ad un doloroso forfait. La sua carnagione chiara e sensibile non ha retto il sole dei giorni precedenti e stamattina le braccia appaiono quasi ustionate con una sensazione di malessere generale. 

Si inizia la lunga salita del versante sud pedalando tra scenari in continua evoluzione. Via via che si prende quota la vegetazione aumenta progressivente e in alcuni tratti sembra di trovarsi in un ambiente alpino. Oltre i 1.200 metri di quota la vegetazione si riduce nuovamente fino a scomparire del tutto quando si giunge finalmente in vista della vetta dell'imponente vulcano. Il panorama è ora dominato dalle colate laviche  che conferiscono un aspetto lunare all'ambiente circostante.

Si arriva finalmente, dopo quasi quattro ore dalla partenza, al punto più alto della strada carrozzabile in corrispondenza della stazione inferiore della cabinovia che porta a quota 3.400 metri s.l.m. Ci si può finalmente riposare e rifocillare dopo lo sforzo intenso. In tre (Maria Carla, Daniela e Andrea senior) salgono fino alla stazione superiore dove è presente un po' di neve. Il panorama, condizionato dalla foschia, è comunque impressionante e spazia fino all'oceano.

Nel pieno rispetto della celebre legge ciclistica secondo cui ad ogni salita fa seguito una discesa, i ciclisti, terminata la sosta ai piedi del Teide, si gettano a capofitto lungo una discesa infinita. Si scende per un versante diverso da quello da cui si è saliti. I panorami sono semplicemente spettacolari con la vetta innevata che si allontana sempre più e l'oceano che si fa sempre più vicino.

Gli ultimi chilometri ripercorrono all'inverso la strada verso Masca percorsa in salita un paio di giorni fa.

All'arrivo in hotel troviamo Roberto in condizioni decisamente migliori di come lo avevamo salutato la mattina.

Domani si riposerà in attesa del gran finale di domenica: Teide bis!


Sesto giorno: Costa Adeje - Santa Cruz de Tenerife - Icod de los Vinos - Santiago del Teide - Costa Adeje

7 marzo 2015: giornata uggiosa con foschia e tanto vento. Roberto migliora ancora ma in compenso iniziano a sentirsi febbricitanti Daniela e il piccolo Andrea junior. La ciclofamiglia Cosci resterà pertanto in hotel. Gli altri si dividono in due gruppi. Cristina, Svetlana, Marco e Sandro affittano un'auto e si recano direttamente nella zona nord ovest dell'isola; Maria Carla, Rolando, Giuseppe ed Andrea con il furgone affrontano il periplo dell'isola in senso antiorario.

Prima sosta nel capoluogo Santa Cruz de Tenerife, città decisamente meno turistica di quelle della costa sudoccidentale. Giriamo a piedi per il centro storico con Rolando che ci fa da cicerone visto che due giorni fa, durante il precedente giorno di riposo, era già venuto qui con il pullman di linea.

Ripartiamo quindi alla volta di San Cristobal de la Laguna (o più semplicemente La Laguna), città dallo stile coloniale dove sostiamo per il pranzo.

Il sole resta celato dietro le nuvole ed il vento soffia a tratti in maniera impetuosa. Le previsioni dicono che anche domani sarà così e ciò desta qualche preoccupazione visto l'ambizioso progetto ciclistico per la giornata conclusiva.

Il giro prosegue lungo le cittadine costiere e dell'immediato entroterra della costa settentrionale: Puerto de la Cruz, La Orotava, Icod de los Vinos (dove si trova l'albero più antico di Tenerife, l'ultramillenario "Drago").

Transitando per Santiago del Teide, torniamo in albergo dove troviamo Roberto perfettamente ristabilito mentre Daniela e Andrea junior hanno la febbre alta.

Al termine della solita pantagruelica cena ci riuniamo per il consueto briefing. Valutiamo che forse sarebbe opportuno ridimensionare  il Gran Tour di Tenerife previsto per il giorno successivo (174 km con 4.400 metri di dislivello) soprattutto in considerazione del fatto che anche domani sarà una giornata molto ventosa. I bollettini locali parlano di allarme giallo per il vento. Con una scala che arriva fino all'allarme rosso ci vien da pensare che l'allarme giallo indichi un vento sicuramente forte ma gestibile. Scopriremo presto che i parametri di valutazione in uso nelle Canarie sono ben diversi da quelli nostrani.


Settimo giorno: Costa Adeje - Santiago del Teide - La Orotava - Teide - Arona - Costa Adeje

(135 km, 3.260 metri di dislivello)

8 marzo 2015: rispetto all'itinerario originale abbiamo deciso di tagliare i primi 40 km e 1.000 metri di dislivello e così di buon ora carichiamo le bici sul pullmino guidato da Maria Carla e partiamo alla volta di Santiago del Teide.

Non è presente Marco che ha deciso (e chi può biasimarlo?) che le pedalate dei giorni precedenti possono anche bastare e che ci si può anche concedere un'intera giornata in spiaggia.

Il programma prevede di raggiungere al termine di una lunga discesa La Orotava e di lì affrontare il versante nord del vulcano.

Il vento soffia sempre più forte via via che si scende verso il mare. Lungo la strada costiera che porta all'attacco della salita siamo investiti da violente ed irregolari raffiche di vento che in più di un'occasione ci portano quasi a perdere l'equilibrio.

Le prime rampe della salita ricordano i muri delle Fiandre. Quando il vento soffia di fronte si sta quasi fermi; se soffia di lato ci si deve aggrappare con tutte le forze al manubrio per non essere scaraventati fuori strada; la terza possibilità, vento a favore, non si verifica pressoché mai.

Il versante nord è altrettanto spettacolare di quello sud affrontato due giorni fa, se non di più. A differenza dell'altro versante la cima del vulcano è sempre visibile fin dalle prime rampe. Anche qui gli scenari cambiano continuamente fino a raggiungere l'altopiano "lunare" in corrispondenza della stazione della cabinovia.

Maria Carla ci segue amorevolmente proponendoci più volte di desistere e salire sul furgone. Resterà inascoltata.

All'arrivo in vetta il vento impetuoso ha spazzato via le nuvole e possiamo godere lo splendido spettacolo della cima del Teide finalmente illuminata dai raggi del sole.

Brevissima sosta al valico e poi via giù in discesa, tra folate terribili, sulla stessa strada affrontata in salita due giorni fa.

All'arrivo siamo stanchi ma felicissimi di aver portato a termine una vera impresa. Nessuno di noi ricorda una giornata altrettanto ventosa nella sua carriera di ciclista.

In albergo prima di cena smontiamo le bici che saranno ritirate domani dall'agenzia che ce le ha noleggiate. Il programma dell' ultimo giorno prevede solo relax in spiaggia.


Ottavo giorno: Costa Adeje - Roma

9 marzo 2015: l'ultimo giorno di permanenza sull'isola è interamente dedicato al relax. Daniela e Andrea continuano ad avere la febbre e la direzione dell'hotel concede loro di poter rimanere nella camera oltre l'orario in cui dovrebbe essere liberata.

Quasi tutti trascorrono la mattina in spiaggia e i più audaci si immergono nelle fredde acque dell'Atlantico per una brevissima nuotata.

Dopo l'ultimo pranzo si va ad oziare in una delle sei piscine dell'hotel fino all'ora prevista per l'imbarco sul pullman che ci porterà all'aeroporto.

Quando siamo già con i bagagli in mano giunge la notizia che il volo per Roma è stato posticipato di quattro ore e che, pertanto, la direzione dell'hotel ci offrirà anche la cena.

Partenza alle 02.00 di notte e arrivo a Roma all'alba di martedì.

Il bilancio finale della cixcloavventura alle Canarie è decisamente positivo al punto che l'anno prossimo si replicherà, sempre a marzo, magari in un'altra isola dell'arcipelago.