22 e 23 giugno 2013
Pescasseroli - Villetta Barrea - Pescasseroli
Dopo il clima invernale, con tanto di nevicata, che aveva accompagnato i ciclisti in occasione del fine settimana sugli altopiani abruzzesi alla fine di maggio, due giornate calde e assolate hanno fatto da cornice alla ciclopedalata organizzata dall'Associazione Pedalando nella Storia – Maurice Garin - sui tre versanti del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise il 22 e 23 giugno.
Campo base a Villetta Barrea sulle sponde del lago omonimo.
Tredici i partecipanti, 9 ciclisti (tra cui 2 tandem ciascuno con un atleta non vedente, Mario guidato da Christoph e Teresa in coppia con Giuseppe) e 4 accompagnatori, Maria Carla e Vincenzo (runners che troveranno il modo di effettuare entrambi i giorni un bell'allenamento di corsa di una decina di km attorno al lago di Villetta Barrea), Ines e la new entry Anna.
La prima tappa inizia subito con l'ascesa al Passo Godi (1.600 m) seguita dalla lunga discesa fino ad Anversa degli Abruzzi attraversando le spettacolari gole del Sagittario. Dopo una breve sosta ad Anversa si affronta la seconda ascesa della giornata il valico di Olmo di Bobbi (1.235 m) da cui si domina la piana del Fucino. Al termine della successiva discesa il gruppo si ricompatta ad Ortona dei Marsi ove, nei giardini comunali, ciclisti ed accompagnatori possono godersi un meritato riposo e consumare un pranzo a buffet. Si riprende quindi a salire per l'ultima asperità della giornata, la salita che porta a Pescasseroli nel cuore del Parco. Gli ultimi chilometri scorrono via veloci in leggera discesa e poco prima dell'arrivo a Villetta Barrea Rolando, Giampiero ed Andrea effettuano una breve deviazione per la Camosciara da cui si gode uno splendido panorama sui Monti della Meta mentre i tandem, Giovanni ed Uberto proseguono direttamente per l'hotel.
Dopo la conclusione della tappa (115 km in tutto con circa 1.900 metri di dislivello) in attesa della cena i partecipanti effettuano la visita al locale Museo della Transumanza.
Anche la seconda tappa inizia subito in salita con l'ascesa a Forca d'Acero (1.535 m) che immette sul versante laziale del Parco. Dopo una breve sosta a San Donato Val di Comino i ciclisti e gli accompagnatori arrivano presso Picinisco all'agriturismo "La Casa di Lawrence" dove, nelle intenzioni dell'organizzatore, si sarebbe dovuto svolgere un rapido spuntino prima di affrontare l'impegnativa ascesa verso le Mainarde Molisane. L'agriturismo prende il nome dallo scrittore britannico David Herbert Lawrence, l'autore del romanzo "L'amante di lady Chatterley", che qui soggiornò più volte negli anni venti del secolo scorso traendo l'ispirazione per un altro celebre romanzo, "La ragazza perduta". L'accoglienza è di quelle che difficilmente si scorderanno. All'ombra del pergolato di fronte alla "Caciosteria" della casa perfettamente ristrutturata i ciclisti trovano due tavole imbandite con ogni ben di Dio. Formaggi e salumi prodotti in casa, una varietà di verdure, crostini, pizze, dolci, vino….. Con grossa difficoltà e a malincuore dopo un paio d'ore (invece della quarantina di minuti prevista inizialmente) la sosta ha termine e con la pancia piena si riprende lentamente a salire alla volta delle Mainarde, monti dalla conformazione particolare a cavallo tra il versante laziale e molisano del Parco. Il successivo ristoro sulle rive del lago di Castel San Vincenzo si rivela una sorta di fiasco visto che il cous cous, gli affettati, la frutta e i dolci ben disposti dall'organizzazione su un tavolo al fresco del gazebo vengono quasi ignorati dai ciclisti che ancora non hanno smaltito le prelibatezze di Casa Lawrence. La giornata è assolata e, anche se ci trova a 750 metri di quota, il caldo si fa sentire. Andrea e Christoph, violando una mezza dozzina di articoli del codice penale ("atti osceni in luogo pubblico", "balneazione in luogo sottoposto a vincolo ambientale", "oltraggio al comune senso del pudore", "inquinamento di falda acquifera", ecc. ecc.) si gettano in costume adamitico nelle acque turchesi del laghetto montano per una breve nuotata corroborante.
Si riprende a salire fino al valico il Calvario (1.112 m) e dopo la breve discesa ad Alfedena si affrontano gli ultimi otto km di salita prima della planata conclusiva a Villetta Barrea.
Ad attendere i ciclisti e gli accompagnatori ci sono un cous cous party, questa volta decisamente apprezzato, e le docce fredde per un improvviso guasto alle caldaie. Ma dopo quasi 140 km con 2.400 metri di dislivello nessuno ci fa troppo caso.
Appuntamento il 12 luglio per l'ormai imminente partenza della Ciclopedalata Roma Parigi.
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