L'Aquila - Vieste
12 luglio 2012: alle 16.00 in punto, dopo la benedizione di don Vito, segretario del vescovo dell'Aquila monsignor Giovanni D'Ercole, ed il saluto della dottoressa Emanuela Iorio, assessore allo sport del capoluogo abruzzese, prende il via dal piazzale antistante alla basilica di Santa Maria di Collemaggio la Ciclopedalata della Transumanza organizzata dall'Associazione Pedalando nella Storia - Maurice Garin - con la supervisione del giornalista Alberto Liberati, guida di montagna della regione Abruzzo e profondo conoscitore del territorio. La manifestazione ha ottenuto il patrocinio del comune dell'Aquila, del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e del parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. I 27 partecipanti (24 ciclisti, di cui 6 donne, e 3 accompagnatrici su due furgoni), assieme ad una rappresentanza in bici del Corpo Forestale dello Stato di Assergi e a numerosi ciclisti dell'A.S.D. Bike99, raggiungono, con la scorta di una pattuglia dei vigili urbani, il centro storico dell'Aquila dove in piazza del Duomo depongono una corona di fiori sul monumento dedicato alle vittime del sisma del 6 aprile 2009 sostando in raccoglimento per qualche minuto. Sempre scortata dai vigili urbani la carovana ciclistica imbocca poi la statale 17 alla volta di Castel del Monte ove è posto l'arrivo del breve prologo (40 km circa).
Intorno alle 18.45 i primi ciclisti raggiungono la piazza centrale del paese ove ad attenderli c'è un buffet a base di prodotti tipici offerto dal comune. Particolarmente festeggiato è l'arrivo di Corrado Tuccella, ciclista originario proprio di Castel del Monte. Una volta completati gli arrivi i ciclisti si trasferiscono nel teatro comunale per il saluto con il sindaco Luciano Mucciante e di lì in un hotel per la cena. Prima di ritirarsi nelle proprie stanze per il meritato riposo, i ciclisti accompagnati dal consigliere comunale Alessandro Petricola effettuano il giro "by night" del paese percorrendo parte del circuito del museo civico etnografico con soste presso i punti espositivi più significativi (museo della pastorizia, chiesa 500esca della Madonna del Suffragio detta Madonna dei pastori, casa antica).
13 luglio 2012: alle 7.00, dopo una robusta colazione, i ciclisti affrontano i sei km di salita che li porteranno alla spettacolare piana di Campo Imperatore dominata dal Corno Grande del Gran Sasso (la massima elevazione dell'Appennino con i suoi 2.912 metri). La giornata assolata e, al momento, fresca favorisce la marcia dei corridori che attraversano l'intero altopiano popolato solo da mandrie di vacche e cavalli e pressoché privo di traffico veicolare. Cinque ciclisti decidono di raggiungere il rifugio di Campo Imperatore e si sobbarcano quindi dieci ulteriori km di salita, e altrettanti di discesa, per arrivare a quota 2130 metri.
Dopo la lunga discesa fino ad Onna i corridori transitano per Cavalletto d'Ocre ove è posto il primo ristoro della giornata presso un ristorante. Inizia a far caldo e la successiva salita verso l'altopiano delle Rocche risulta particolarmente impegnativo soprattutto per i tre tandem su cui pedalano con grinta e determinazione tre atleti non vedenti (due donne ed un uomo) con le rispettive guide. Dopo un'ulteriore breve sosta a Rovere gli atleti affrontano la veloce discesa verso la piana del Fucino e di lì, sotto un sole sempre più implacabile, raggiungono il ristoro di Ortona dei Marsi.
Qui il presidente della Pro loco, dott.ssa Giuliana Eramo, ed i suoi collaboratori hanno allestito un ricchissimo pranzo a base di pasta e fagioli, zuppa di farro, frittate, affettati e frutta che induce i più a prolungare ben oltre i trenta minuti preventivati la sosta ad Ortona.
Finalmente alla spicciolata i ciclisti riprendono l'ascesa verso Pescasseroli e poi verso Villetta Barrea dove, al termine di 160 impegnativi km, è posto l'arrivo della tappa. Prima di raggiungere l'hotel i ciclisti si soffermano presso il locale Museo della Transumanza dove la direttrice, dott.ssa Maria Pia Graziani, alla presenza del sindaco Lucio Di Domenico e del presidente della Comunità del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, dott. Alberto D'Orazio, illustra con grande disponibilità e competenza la storia di questo antico rito dei pastori abruzzesi offrendo ai presenti formaggi e liquori tipici.
14 luglio 2012: sono le 07.00 quando i ciclisti riprendono la marcia, anzi la transumanza, verso il Molise. La prima sosta è prevista ad Agnone presso il caseificio Di Nucci dove il titolare, dott. Franco, e la moglie, signora Rosetta, hanno allestito una tavolata imbandita di formaggi e pizza in quantità assai apprezzati dai corridori. Segue una breve visita all'interno del laboratorio dove vengono mostrate le fasi di produzione dei formaggi tipici di Agnone (caciocavallo, scamorze, ecc.). Terminata questa lunga parentesi gastronomico/culturale i ciclisti si trasferiscono alla vicina Pontificia Fonderia Marinelli dove da 27 generazioni vengono fabbricate, ancora con metodi artigianali, le campane in bronzo destinate alle più importanti chiese di tutto il mondo.
Conclusa anche questa visita i ciclisti, sotto un sole sempre più spietato, riprendono a pedalare verso la sosta successiva. I due furgoni di supporto hanno un bel daffare nel rifornire d'acqua i ciclisti in un tratto di percorso con pochissimi centri abitati. Inoltre due tandem presentano problemi tecnici che ne rallentano la marcia. Il gruppo arriva così assai frammentato alla zona archeologica di Saepinum dove è posto un ristoro. Dopo aver consumato una quantità spropositata di acqua e bevande varie alcuni ciclisti, accompagnati dal maresciallo Anacleto Del Pinto, grande appassionato ed esperto di archeologia sannita e romana, visitano le interessantissime rovine di quello che fu un importante centro commerciale e strategico della Roma imperiale. Gli ultimi trenta impegnativi km della tappa (quasi 170 km in totale) si concludono con l'arrivo a Riccia in un hotel dotato di piscina dove i ciclisti possono concedersi un meritato riposo prima della cena. Data la scarsa ricettività alberghiera della zona sette ciclisti, selezionati tra i più esperti randonneur, si trasferiscono dopo cena, opportunamente attrezzati per la guida notturna, in un altro hotel distante una dozzina di km.
15 luglio 2012: l'ultima tappa non parte con i migliori auspici. Il gran caldo durante la notte non ha consentito un adeguato riposo a tutti i corridori che partono, oltretutto, con la prospettiva di dover percorrere moltissimi km sotto il sole cocente prima di trovare un po' di refrigerio nella Foresta Umbra in prossimità dell'arrivo della tappa più lunga (185 km) dell'intera ciclopedalata.
Dopo una breve sosta a Lucera in prossimità del Castello Svevo Angioino i corridori, sospinti da un vento impetuoso di tre quarti, percorrono rapidamente l'ampia pianura disseminata da oliveti fino all'inizio della salita verso San Giovanni Rotondo. Uno dei due furgoni d'appoggio deve fare gli straordinari per riuscire a rifornire d'acqua tutti i corridori e soccorrere uno dei tre tandem nuovamente in panne. Finalmente i ciclisti arrivano a San Giovanni Rotondo dove presso il santuario di San Pio è posto un rifornimento volante.
Manca ancora una settantina di km all'agognata meta ed i ciclisti riprendono a pedalare in ordine sparso alla volta della Foresta Umbra. All'attacco dell'ultima salita uno dei tandem cede definitivamente con grande disappunto di Teresa e Marco che avrebbero continuato a pedalare anche senza una ruota pur di non dover salire mestamente sul furgone.
Alle 17.00 iniziano i primi arrivi a Vieste e alle 18.30 tutti i corridori hanno portato a termine questa impegnativa avventura. Durante la ricca cena conclusiva si fanno i primi bilanci a caldo (bello ed interessante il percorso, clima ai limiti della sopportabilità nelle ultime due giornate….) e ci si da appuntamento per l'ambizioso progetto del 2013: Roma - Parigi con arrivo nella capitale francese il giorno in cui si concluderà sugli Champs Elysées la centesima edizione del Tour de France.
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